Il Ponte sullo Stretto adesso diventa opera di interesse militare. Autore della barzelletta?
Smask
28 Aprile
Oggi Calabria e Sicilia sono tra le regioni europee con il più basso tasso di occupazione. Secondo Eurostat, nel 2024 la Calabria registra solo il 44,8% di occupati tra i 15 e i 64 anni, mentre la Sicilia arriva al 46,8%.
In questo contesto, la risposta del governo è il Ponte sullo Stretto di Messina, che il signor S presenta come una soluzione miracolosa: 120.000 posti di lavoro, sviluppo economico che partirà dal Sud e si diffonderà al Nord, una vera rinascita.
Peccato che queste “120.000 assunzioni” sbandierate dal ministro siano in realtà solo unità lavorative annue (ULA), non veri e propri posti di lavoro. Secondo i dati della Società Stretto di Messina, i lavoratori effettivi coinvolti saranno circa 4.300 all’anno, con un picco di 7.000. Fumo negli occhi, spacciato per oro colato.
Le stime di OpenEconomics parlano di circa 36.000 lavoratori in totale per tutta la durata del cantiere, numeri che sono ben lontani da quelli ripetuti dal signor S.
E c’è di più: ora il Ponte viene definito “opera strategica per la difesa Nato”. In un documento inviato alla Commissione Europea, il governo della signora M sostiene che il Ponte sarebbe cruciale per il rapido spostamento di truppe e mezzi militari tra il Nord Europa e il Mediterraneo, data la centralità della Sicilia e delle sue basi Nato.
Così il progetto potrebbe entrare nel piano europeo di mobilità militare, aggirando le severe normative ambientali che potrebbero fermarlo. Non solo: chiamare il Ponte “strategico” consentirebbe di contabilizzare le spese come investimenti nella Difesa.
Capito il trucco?
Fonti:
https://pagellapolitica.it/fact-checking/ponte-stretto-120-mila-posti-lavoro-falso